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Walmart: dopo il ritiro dei poster dei videogiochi violenti al via il divieto di vendita delle munizioni per pistole e fucili

Ai clienti sarà inoltre vietato entrare nei negozi armati.

A circa un mese dalla terribile sparatoria avvenuta in un negozio Walmart a El Paso in Texas, la catena più famosa in America ha deciso di vietare la vendita di munizioni per pistole e fucili a canne corte dopo aver svuotato il magazzino di ogni negozio.

Walmart smetterà anche di vendere pistole in Alaska, l'unico stato in cui è ancora disponibile la vendita di armi nel negozio. Inoltre la società chiederà ai clienti di non portare più addosso armi nei suoi 4.700 negozi statunitensi, compresi gli stati che consentono il trasporto libero. Purtroppo però, la catena continuerà a vendere sia fucili da caccia che le munizioni per queste armi.

Doug McMillon, CEO di Walmart, ha dichiarato che queste decisioni sono state influenzate dalle sparatorie di El Paso, in Texas, così come dalle recenti sparatorie di massa a Daytona, Ohio, e Midland e Odessa, in Texas. "Riteniamo di dover trovare un equilibrio responsabile tra gli interessi dei cittadini rispettosi della legge che esercitano i loro diritti e le preoccupazioni sulla sicurezza dei nostri collaboratori e clienti", ha affermato.

Il CEO inoltre ha detto che avrebbe inviato lettere alla Casa Bianca e ai leader del Congresso invitandoli a prendere alcune misure di sicurezza nella vendita di armi. "Il Congresso dovrebbe discutere ed autorizzare nuovamente il divieto di armi d'assalto espandendo inoltre i controlli di base. Incoraggiamo i leader della nostra nazione ad andare avanti e rafforzare i controlli di fondo e vietare la vendita di armi a coloro che sono stati indicati come potenziale pericolo per la società", ha detto McMillon. "Il Congresso e l'amministrazione dovrebbero agire. Vista la nostra decennale esperienza nella vendita di armi da fuoco, ci stiamo anche offrendo come risorsa nel dibattito nazionale sulla vendita responsabile di armi".

La società ha fatto molto discutere dopo le tragedie di El Paso e Daytona, in quanto aveva rimosso dai negozi i poster pubblicitari dei videogiochi violenti, facendo così da spalla alla dichiarazione del Presidente USA Donald Trump che ha fatto ricadere la colpa di queste sparatorie sul mondo videoludico.

Fonte: CNN

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