Activision Blizzard: sciopero di 150 dipendenti che chiedono le dimissioni del CEO Bobby Kotick
Le alte sfere di Activision Blizzard sempre più nella bufera.
Oltre 150 dipendenti Activision Blizzard hanno tenuto uno sciopero chiedendo la rimozione del CEO Bobby Kotick, dopo che un nuovo rapporto ha portato alla luce ulteriori accuse di molestie sessuali e cattiva condotta. Il Wall Street Journal afferma addirittura che lo stesso Kotick avrebbe minacciato di uccidere qualcuno. Questo è il secondo sciopero che i lavoratori hanno tenuto quest'anno dopo la prima causa che ha presentato accuse di discriminazione e molestie diffuse.
Lo sciopero di ieri si è tenuto in risposta a nuove accuse: il Wall Street Journal avrebbe parlato con un certo numero di ex dipendenti e di aver visto documenti interni che suggeriscono che Kotick sapeva di più sulle accuse di cattiva condotta dei dipendenti di quanto avesse precedentemente lasciato intendere. Sono venute alla luce anche nuove inquietanti accuse sullo stesso Kotick, secondo cui è intervenuto in passato per impedire il licenziamento di un presunto molestatore e che avrebbe minacciato di uccidere qualcuno.
"Non saremo messi a tacere fino a quando Bobby Kotick non sarà stato sostituito come CEO e continueremo a mantenere la nostra richiesta originale di revisione di terze parti da parte di una fonte scelta dai dipendenti", ha affermato il gruppo di dipendenti ABetterABK.
We have instituted our own Zero Tolerance Policy. We will not be silenced until Bobby Kotick has been replaced as CEO, and continue to hold our original demand for Third-Party review by an employee-chosen source. We are staging a Walkout today. We welcome you to join us.
— ABetterABK 💙 ABK Workers Alliance (@ABetterABK) November 16, 2021
"Sotto la guida di Bobby Kotick, la società è stata accusata di maltrattamenti, molestie sessuali, stupro e minaccia di morte fatta dallo stesso Kotick", ha affermato il gruppo. "Il consiglio è altrettanto complice se lascia che questa cosa scivoli. È passato il momento per Bobby di dimettersi".
Fonte: Eurogamer