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Apple e Google muovono contro i cloni di Flappy Bird

Scatenando l'ira degli sviluppatori.

Google e Apple hanno cominciato a muoversi contro l'invasione di cloni di Flappy Bird nei propri negozi virtuali.

L'azienda di Cupertino ha iniziato a rifiutare i cloni sottoposti perché farebbero "leva su un'altra app popolare", sfruttandone quindi ingiustamente il successo. Google, invece, si è limitata a bollare come "spam" i giochi incriminati.

Tali atteggiamenti delle due società sembra non siano ancora stati applicati ai giochi già presenti nei rispettivi store, in cui occupano posizioni di rilievo nelle classifiche dei titoli più scaricati.

Il cambio di policy ha suscitato inoltre la rabbia degli sviluppatori che hanno tentato di ricevere l'approvazione per i propri cloni.

"Non è la mia ca**o di settimana", è stato ad esempio il commento di Ken Carpenter, scaturito dopo che il suo Flappy Dragon non è stato ammesso all'interno dell'App Store.

"Quale app? Flappy Bird non esiste più!", ha continuato Carpenter, che non si trova da solo in questa situazione, come riportano i colleghi di Eurogamer.net.

Avatar di Matteo Tabai
Matteo Tabai: È un ragazzo abbastanza alto, appassionato di videogiochi, musica, montagna e buon cibo. Onnivoro sia a tavola che con un controller in mano, ha l'assurda pretesa di fare dei videogames la sua professione. Chi vivrà, vedrà.
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Flappy Bird

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