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The DioField Chronicle, Provato in anteprima

Abbiamo provato in anteprima la demo di The DioField Chronicle, e queste sono le nostre impressioni.

Manca poco più di un mese al debutto di The DioField Chronicle, il nuovo RPG strategico firmato Square Enix, ma grazie all’accesso anticipato alla demo (che sarà disponibile a partire dal prossimo 10 Agosto), possiamo già fornirvi una piccola anticipazione di quello che ci aspetterà nella release finale del titolo. La versione dimostrativa testata ci ha permesso di giocare il primo capitolo nella sua interezza e, sebbene non tutte le funzioni ludiche siano state svelate in questo incipit, il materiale messo sul piatto è stato più che sufficiente per fornirci una piccola infarinatura delle meccaniche che regoleranno l’avventura completa.

Ambientato nell’omonima isola di DioField, il gioco ci metterà inizialmente al comando di tre soldati mercenari (Andrias, Fredret e Izelar), gettando le basi per il consueto racconto in cui politica e giochi di potere la faranno da padroni. Ovviamente, data la brevità del provato, è difficile esprimere un parere in merito alla narrativa che, almeno in queste battute iniziali, è parsa quanto mai generica e priva di spunti particolari, anche se qualche piccolo indizio in merito ad eventuali colpi di scena più succulenti pare già presente. Ci auguriamo che l’installazione definitiva possa riservarci qualche gustosa sorpresa in tal senso, così da rendere più avvincente l’avvicendarsi di missioni che caratterizzerà il flow di gioco.

Lasciando volutamente in disparte la disamina relativa alla sceneggiatura di The DioField Chronicle, pertanto, è giunto il momento di andare ad illustrare gli aspetti di gameplay messi in mostra dalla demo. Il core dell’azione, trattandosi di un RPG strategico, sarà rappresentato dalle battaglie, gestite tramite un meccanismo denominato Real-Time Tactical Battle (RTTB).

Con questo caos selezionare le singole unità è abbastanza ostico utilizzando il pad.

Dietro a questo altisonante nome, in realtà, non si nasconde altro che una sorta di ibrido RTS/RPG, in cui saremo chiamati a controllare in tempo reale le azioni dei quattro personaggi che sarà possibile impiegare durante gli scontri. Concettualmente il sistema è estremamente intuitivo e semplice, con il player che potrà selezionare i vari character tramite lo stick del pad (oppure switchando per mezzo dei dorsali), per poi indirizzarli verso le zone della mappa desiderate, alla stregua di uno Starcraft qualsiasi.

I combattimenti inizieranno automaticamente, non appena alleati o avversati entreranno a portata del rispettivo campo visivo, ma nulla ci vieterà di attuare tattiche di aggiramento per colpire il nemico alle spalle, così da massimizzare i danni inflitti in prima battuta. L’idea è sicuramente stuzzicante, ma almeno su console presta il fianco a qualche piccolo scricchiolio proprio in fase di selezione dell’eroe di turno: il meccanismo difatti, non tradisce il suo essere sfacciatamente più indicato all’utilizzo di un mouse, device ben più reattivo e preciso di un pad, situazione che rende a tratti macchinoso pianificare tattiche distinte per ciascun personaggio, così da spingere il player ad optare per far agire tutti all’unisono, situazione resa possibile da un ben più comodo pulsante dedicato.

Questa piccola magagna è sicuramente meno evidente in occasione degli scontri con un esiguo numero di avversati, ma qualora ci trovassimo a dover fronteggiare un contingente ben più corposo, viene davvero ostico non riuscire a notarla, considerando anche come il gioco non ci permetta di utilizzare una vera e propria pausa tattica per consentirci di pianificare al meglio l’azione. Ci auguriamo che, prima del rilascio finale, il team possa mettere mano a questa situazione, ma data l’uscita così ravvicinata è più auspicabile la distribuzione di una patch in seguito. Staremo a vedere.

Trattandosi, come detto poco sopra, di un ibrido tra uno strategico ed un gioco di ruolo, non mancheranno ovviamente possibilità tattiche ed offensive accessorie, e che saranno strettamente legate alle classi di personaggio presenti nel gioco. La demo ci ha permesso di sperimentarne quattro (guerriero, cavaliere, arciere e mago), ma non è dato sapere se il loro numero sarà maggiore o meno.

Bahamut, sei tu?

Ognuna delle varie specializzazioni, ovviamente, avrà a disposizione un set di abilità unico, che potremo ampliare tramite un ricco skill tree dedicato. Queste potranno essere utilizzate durante gli scontri, proprio come nei ruolistici classici, così da dare vita ad attacchi speciali, buff, cure e molto altro ancora, a patto di avere sufficienti punti abilità a disposizione e di rispettare i vari cooldown associati, onde evitare lo spamming selvaggio.

Interessante, inoltre, la possibilità di abbinare come supporto a ciascuno dei 4 personaggi giocanti, un’unità tra quelle disponibili nel party, così da condividerne le skill. A sparigliare ulteriormente le carte, oltre ai canonici consumabili, avremo la possibilità di accedere a delle vere e proprie summon in odor di Final Fantasy (ciao Bahamut!), che potranno sia aiutarci a falciare più velocemente gli avversari, sia fornire un supporto curativo. Almeno per quanto riguarda le due disponibili nella demo. Ovviamente non potremo abusarne, dato che il loro impiego sarà legato al reperimento in-game di alcune gemme, che andranno a riempire un apposito indicatore (per un massimo di tre slot).

Al netto delle problematiche indicate poco sopra, il mix di elementi combattivi messi sul campo da The DioField Chronicle è risultato estremamente divertente e dinamico, sebbene le mappe presenti nella demo siano risultate alquanto lineari nella loro costruzione, pur mostrando una discreta varietà di situazioni e nemici, con questi ultimi che offrono, soprattutto tramite i vari boss, una sfida decisamente da non sottovalutare.

Naturalmente non si vive di sole battaglie, pertanto tra una sortita e l’altra ci ritroveremo a girovagare per l’accampamento che funge da base per il nostro esercito, attraverso il quale sarà possibile accedere all’immancabile negozio, il laboratorio di potenziamento personaggi e creazione armi ed incantesimi (queste ultime due opzioni non erano disponibile nella prova) e la biblioteca.

Lo stile utilizzato nei momenti di intermezzo è quanto mai peculiare.

Presente anche una modalità di battaglia libera, che ci consentirà di rigiocare le missioni completate, così da poter livellare i nostri personaggi, ma anche per tentare di superare le sfide bonus ad esse legate. Si tratta di un mix di funzionalità sicuramente generico, ma comunque ben costruito, che ci auguriamo (al pari della sceneggiatura) possa offrire qualche piacevole scossone nella sua incarnazione finale.

Per quanto concerne, invece, l’aspetto puramente stilistico/tecnico della produzione, è evidente come The DioField Chronicle non sia un titolo dal budget stellare, ma non per questo la confezione generale risulta dimessa. A colpire nel segno, in primis, è la realizzazione in stile diorama delle varie mappe di combattimento (la concept art è di Isamu Kamikokuryo, già all'opera su Final Fantasy XII) che, per quanto a tratti un poco spoglie, presentano un colpo d’occhio sicuramente gradevole.

Più stridente è risultata la gestione delle varie fasi di intermezzo, realizzate tramite modelli tridimensionali che, per stile visivo, in certi frangenti ricordano la resa dei filmati in full motion video. Se è vero che il character design generale di Taiki (Lord of Vermillion) risulta tutto sommato convincente, per quanto in parte molto derivativo, la non perfetta cura di alcune animazioni conferisce al tutto un look alquanto atipico e strano, che necessita di qualche prova sul campo in più per essere metabolizzato a dovere.

Il colpo d’occhio offerto dalle mappe è sicuramente gradevole.

Relativamente all’aspetto estetico, il titolo presenta 3 differenti settaggi (Full HD, 4K Prestazioni e 4K Qualità), ma le differenze tra i vari preset, data anche la tipologia di gioco, risultano davvero minimali. Buono, invece, il comparto sonoro che è stato possibile testare, forte di una soundtrack di Ramin Djawadi (Game of Thrones, Westworld) adatta al contesto e del consueto doppiaggio inglese/giapponese di pregevole fattura (con il secondo che spicca per intensità). Peccato per l’assenza della localizzazione testuale in lingua italiana che, sebbene l’inglese utilizzato non sia mai troppo complesso, avrebbe sicuramente rappresentato un benvenuto plus.

Il primo incontro con The DioField Chronicle, pur al netto di qualche perplessità e a qualche meccanica sicuramente più generica, è risultato tutto sommato positivo. A colpire nel segno, almeno in questa sessione preliminare, sono i vari combattimenti, resi assai dinamici dal riuscito connubio tra RTS e meccaniche ruolistiche, nonostante le problematiche di selezione dei personaggi che affliggono la gestione con il pad.

Sicuramente, trattandosi di una produzione del genere, era impossibile sviscerare a dovere tutte le varie potenzialità per mezzo di una demo capace di coprire solo il primo capitolo, pertanto ci apprestiamo ad attendere la release finale, fissata per il prossimo 22 Settembre, con un genuino interesse, sicuri che la produzione Square Enix abbia quasi certamente nascosti nella sua manica ulteriori assi da giocare.