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Alien Isolation: avrete paura e vi piacerà - review

Gli xenomorfi si mettono alle spalle Colonial Marines.

Quando Ridley Scott girò il primo Alien, la sua intenzione era creare una casa degli orrori nello spazio, mescolando tra di loro i temi del cinema horror che funzionano maggiormente: paura dell'ignoto, solitudine, spaventi improvvisi e un po' di sano splatter. Il risultato fu un film perfetto come ambientazione, atmosfera, trama e interpretazione, in grado d'influenzare tutto ciò che arrivò dopo e di rendere molto vecchio tutto quel che c'era prima.

Tuttavia, ogni videogioco ispirato ad Alien si è quasi sempre concentrato sui temi del secondo capitolo, che altro non è che uno dei migliori film d'azione di sempre. Questo perché nel mondo dei videogiochi sparare a orde di xenomorfi nei panni di un marine è senza dubbio una situazione più digeribile rispetto al rimanere per mezz'ora sotto una scrivania.

E per quanto ci siano stati dei buoni FPS dedicati allo scontro tra alieni e marine, per non parlar dei Predator, Alien: Colonial Marines aveva raffreddato gli animi sul franchise; ci voleva quindi un atto d'amore, qualcosa che riportasse al centro del discorso il tema principale: l'Alieno.

Questa è stata la felice intuizione di SEGA e Creative Assembly alla base di Alien Isolation, un titolo che si stacca totalmente dalle meccaniche FPS classiche per avvicinarsi a quei survival horror stealth in prima persona resi famosi da Amnesia e Outlast.

Arrivati a questo punto di solito siete già morti, salvo un clamoroso colpo di fortuna.

Dunque, nella sua disperata ricerca d'informazioni sulla madre, Amanda Ripley si ritroverà a essere non un'eroina piena di armi e sprezzante coraggio ma una donna fragile, tenace e ingegnosa. Una sopravvissuta ossessionata dal ricordo, che dovrà perlustrare le lugubri strutture della stazione spaziale Sevastopol con estrema cautela per evitare una morte orribile.

Per farlo potrà contare sulla possibilità di nascondersi sotto le scrivanie o negli armadietti, su alcuni gadget che potranno essere costruiti raccogliendo i rottami trovati in giro e, ovviamente, sul rilevatore di movimenti, strumento fondamentale sia per sopravvivere che per creare la giusta atmosfera.

Occasionalmente potrà avvalersi di una pistola, un piede di porco e persino un lanciafiamme, ma scordatevi di affrontare l'alieno faccia a faccia; la personificazione della morte non può essere uccisa ma solo allontanata per un po'.

In particolare, proprio il lanciafiamme, arma che fa parte dell'immaginario di Alien almeno quanto il rilevatore, sarà la chiave per superare i passaggi più difficili, spaventando per qualche secondo la creatura mentre aspettate un ascensore che sale sempre troppo lentamente, mentre la musica diventa così angosciante da alterare il vostro battito cardiaco.

Il vostro unico amico sarà il rilevatore di movimento, ma il suo rumore potrebbe farvi scoprire!

Ma non di soli xenomorfi vive Alien Isolation: la Sevastopol è un atto d'amore verso il cyberpunk, una stazione spaziale ormai in rovina, prossima allo smantellamento, un posto in cui gli umani si sono ritrovati a fare i conti col fallimento del sogno spaziale e sono regrediti a uno stato bestiale, mentre gli androidi sono totalmente fuori controllo e vi picchiano a morte mentre vi chiedono di calmarvi.

Un ambiente fatto di corridoi fumosi e scarsamente illuminati, di condotti d'aerazione che possono rappresentare la vostra rovina o la vostra salvezza, dove anche le ombre mettono paura e il rumore di passi può tenervi bloccati mezz'ora dietro un angolo, cercando di capire cosa succeda.

Dal punto di vista visivo e sonoro il lavoro svolto da Creative Assembly è semplicemente perfetto. Chi ha amato il primo film ritroverà un sacco di omaggi e rimandi alla pellicola, fatta di una fantascienza "reale" in stile anni '70, tutta valvole e schermi CRT, che tutt'ora pare molto più realistica dei film che vediamo oggi e che è fondamentale per generare quel senso di inquietudine che è la colonna portante del gioco.

Sì perché Alien Isolation non sceglie la strada dello spavento facile, del mostro che appare all'improvviso e vi fa saltare sulla sedia, o almeno, non solo. Tolte alcune scene più forti, qualche androide che sembrava morto e invece non lo è, e qualche momento in cui la tensione si allenta, passerete la maggior parte del tempo in uno stato di ansia costante, dove i momenti peggiori sono quelli in cui la minaccia non è conclamata ma solo suggerita.

Un'atmosfera in cui la tensione a volte sale in maniera costante, sfociando in istanti di puro orrore, a volte ha dei picchi improvvisi e puoi quasi immaginarti le risate cattive degli sviluppatori, felici di averti colto di sorpresa.

D'altronde parliamo di un titolo che punta a ricreare perfettamente l'esperienza dell'essere cacciati da uno xenomorfo veloce, mortale, ostile e intelligente. Un'esperienza estremamente divertente da vedere sullo schermo, ma che vissuta in prima persona è tutta un'altra cosa. Tuttavia, morte dopo morte (perché si muore e molto spesso) otterrete due effetti: da un lato la morsa dello spavento si allenterà leggermente (e meno male), dall'altro riuscirete a godervi molto di più l'esperienza di gioco.

Vivrete la caccia dell'alieno come una vera e propria sfida fra voi e un'IA creata per cacciarvi, che si adatta ai vostri movimenti e che può sorprendervi con inquietanti guizzi di intelligenza (ma che in certi momenti è anche abbastanza prevedibile, quando si capisce come fare).

L'alieno potrebbe esserci o magari no, magari è dietro l'angolo, magari spunterà da quel condotto, magari è il caso di utilizzare un'esca per attirarlo in un posto o è meglio conservarla per dopo? E perché ci sono degli armadietti per nascondersi in una sezione che dovrebbe essere tranquilla?

L'amato odiato sistema di salvataggio, come tutto il resto, è creato per mettervi paura.

Quella che ci si para di fronte è una sorta di lunghissima, complessa e difficile partita a nascondino dove il margine di errore è minimo. Il ritmo è gestito in maniera magistrale, e pur concedendovi alcuni momenti per riprendere fiato, ogni volta che pensate di potervi rilassare un attimo verrete colpiti alle spalle da una situazione nuova e spaventosa.

Vi aspettano cose che non possiamo dirvi, ma che vi faranno letteralmente sudare freddo. Tutto in questo gioco è pensato per mettervi paura, persino il sistema di salvataggio. Scordatevi di poter salvare quando volete, la Sevastopol è dotata di postazioni in cui memorizzare la posizione ma mentre lo farete sarete vulnerabili. Fortunatamente, nel caso salvaste pochi secondi prima di una morte orribile, potete anche ricaricare la posizione precedente.

In questo forse il gioco mostra il suo lato frustrante: in fondo è una sorta di grande trial & error, in cui morire è anche un modo per capire i vostri limiti e la giusta strategia. Dunque ci sono momenti dove percorrere per sei o sette volte gli stessi corridoi può trasformare la paura in noia.

Ma questo è solo un piccolo difetto per un titolo confezionato in maniera magistrale, che dimostra come con il giusto approccio è possibile fare ottimi giochi partendo da una licenza cinematografica. Durante la preview il nostro dubbio principale era che l'eccessiva difficoltà avrebbe allontanato il grande pubblico, ma dopo averci passato il dovuto numero di ore (non senza qualche pausa per riprendere fiato) possiamo dire con certezza che Alien Isolation è un gioco difficile, complesso e a tratti opprimente, ma non impossibile.

Alien: Isolation, ecco la modalità Sopravvivenza.

Inoltre, a dispetto della scarsa rigiocabilità di titoli come questo (che comunque vi terrà impegnati non meno di 16/18 ore a livello facile), esiste una sorta di modalità "sfida" che vi permette di affrontare determinate sezioni e di competere in rete per vedere chi ci mette meno a terminarle.

Se mangiate pane e spavento a colazione, se amate il film e se cercate un gioco difficile ed emozionante, avete appena trovato ciò che vi serve. Forse nello spazio nessuno potrà sentirvi urlare ma qui sulla Terra Creative Assembly può senza dubbio sentirvi applaudire.

9 / 10

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Alien: Isolation

Android, iOS, PS4, Xbox One, PS3, Xbox 360, PC, Nintendo Switch

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Lorenzo Fantoni

Contributor

Dentro un rugbista di 110kg dedito agli stravizi, batte il cuore di nerd vecchio stampo con lo sguardo perennemente abbronzato da uno schermo, anche d'estate.

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