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The Elder Scrolls V: Skyrim

Preparatevi, si viaggia verso nord!

In particolari punti e momenti del gioco potremo anche imparare quelli che Bethesda ha chiamato Shouts (urla), incantesimi pronunciati nell'antica lingua dei dragoni e formati da varie parole. Più parole troveremo e più potenti saranno le magie. Alcune di esse ci verranno assegnate automaticamente alla fine di determinate missioni, mentre per trovarne altre dovremo dare un nuovo significato alla parola "esplorazione".

Gli Shouts saranno indipendenti da armi e magie standard. Ciò significa che in combattimento potremo utilizzare in combo tutti e tre questi elementi, ottenendo così possibilità di attacco o difesa pressoché infinite.

I draghi ci danno l'aggancio giusto per parlare di uno degli aspetti più importanti di Skyrim e dell'intera saga di Elder Scrolls, ovvero i combattimenti. Ancora una volta il sistema scelto è quello che tutti abbiamo imparato ad amare ed apprezzare. I due grilletti del pad comandano le rispettive braccia, a prescindere se in queste impugneremo una spada, una mazza chiodata, uno scudo o assolutamente nulla.

Un ragno gigante è pronto a combattere: basterà la nostra ascia a due mani per averne ragione?

Potremo naturalmente impugnare anche armi a due mani o archi e balestre per colpire dalla distanza, mixando il tutto con gli immancabili incantesimi, i cui effetti speciali sono stati completamente rifatti da zero. Insomma, a fronte di tanti cambiamenti, almeno la radice storica del sistema di combattimento è rimasta intatta e questo non ci dispiace affatto, a patto che la risposta ai comandi sia sufficientemente puntuale.

La quantità di armi ed equipaggiamenti dovrebbe essere pari, se non superiore a quella dei precedenti capitoli, ma anche qui la cura nella riproduzione di questi oggetti è salita a un livello superiore. I giocatori più attenti potrebbero addirittura essere in grado di riconoscere la manifattura di una spada dalle sue incisioni. Non che questo influisca molto sul gioco in sé, ma ricordate il discorso fatto prima sull'immersione totale nell'atmosfera del gioco? Anche questo ne è un tassello importante.

Mancano ancora parecchi mesi all'uscita di Skyrim e nonostante le informazioni rese finora non siano poche, siamo curiosi di sapere, ad esempio, quali nuove razze potremo incontrare in giro per il mondo. Abbiamo saputo che alcune di queste si rifaranno alla mitologia nordica, come nel caso dei Draugr, una sorta di cavalieri non-morti messi spesso a guardia di cripte o dungeon.

Siamo nel tempio dei Khajiit e realizziamo che non abbiamo portato del Wiskhas per i sacerdoti. Guai in vista!

A proposito di questi ultimi, sembra che anche la morfologia dei labirinti in cui ci addentreremo sarà nettamente più varia rispetto al passato. In effetti in Oblivion non era raro imbattersi in sotterranei che sembravano un po' tutti uguali.

Abbiamo saputo, infine, che il gioco non prevederà un level cap, e che la velocità di progressione dei livelli d'esperienza sarà leggermente superiore a quella di Oblivion, per permettere un maggiore accumulo di abilità

Di cose da dire e da decidere ce ne sono ancora molte. Nulla è stato detto a proposito del livello di difficoltà, di possibili mount e soprattutto delle Gilde, da sempre immancabili in ogni Elder Scrolls che si rispetti. Probabilmente alcune di queste domande troveranno una risposta definitiva a Los Angeles, dove Skyrim sarà una delle mete obbligate per tutti i partecipanti all'E3.

The Elder Scrolls V: Skyrim sarà disponibile l'11/11/2011 per PC, PlayStation 3 e Xbox 360.