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Resident Evil tra telecamera fissa e controlli macchinosi? A Shinji Mikami non sono mai piaciuti

"Di fronte alle persone a cui piacciono mi imbarazzo".

Shinji Mikami, lo sviluppatore di videogiochi giapponese che ha diretto l'originale Resident Evil e viene considerato il padre del genere survival horror, ha rivelato in una recente intervista che originariamente aveva immaginato di rendere il gioco un'avventura horror in prima persona, oltre ad ammettere che non è un grande fan dei controller e della telecamera fissa che sono diventati un punto fermo dei giochi originali della serie.

Mentre il titolo horror Alone in the Dark è servito da ispirazione, Mikami voleva che Resident Evil fosse un gioco in prima persona, come spiega nella sua intervista con il canale YouTube Achipel che celebra il suo 30° anniversario nell'industria dei videogiochi. Lavorando con Capcom all'epoca, Mikami voleva un gioco horror con visuale in prima persona perché sentiva che era una prospettiva spaventosa. In seguito però sono scesi ad un compromesso, optando così per la prospettiva in terza persona.

"Alla fine, molti giocatori mi hanno detto che pensavano che quella visuale rendeva il gioco più spaventoso", ha detto Mikami. "Ero davvero imbarazzato. Ancora oggi mi dicono: 'è così bello', ma io dico loro che era solo una soluzione alternativa. Una prova di ciò sta in Resident Evil 4 dove la telecamera è sopra la spalla, e dimostra che fa comunque molta più paura oltre che coinvolgente e giocabile. Volevo vendicarmi quando ho realizzato Resident Evil 4" ammette candidamente.

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Ironia della sorte, proprio quando Mikami ha lasciato Capcom si è arrivati a Resident Evil 7, titolo giocato in prima persona. Ora Shinji Mikami è fondatore e CEO di Tango Gameworks, studio di sviluppo al lavoro con Ghostwire Tokyo.

Fonte: SP1ST