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Gamescom 2018: 11-11 Memories Retold - prova

L'altra faccia della guerra.

La prima guerra mondiale fu un conflitto che sconvolse il mondo e cambiò per sempre la conformazione geo politica del nostro pianeta. Il sangue versato da milioni di giovani ragazzi, costretti a vivere per mesi, anni, nel fango delle trincee, fra i bombardamenti e i gas letali, segnò le generazioni a venire. Eppure, oggi lo sentiamo un evento così distante e persino qualcuno simpatizza per leader che stanno facendo di tutto per riportare l'Europa in guerra. Leggiamo nei libri di storia date e nomi di battaglie, senza percepire più la drammaticità di quegli anni neri, delle privazioni subite e le persone care perse.

È vero, la seconda guerra è più recente e più viva nei nostri ricordi. I nostri nonni ne portano ancora le ferite e possono raccontarci direttamente gli orrori che hanno vissuto sulla loro pelle. Inoltre, la sua maggiore complessità la rende più avvincente da esplorare in lungo e in largo. Dal '38 al '45 si è combattuto in tanti luoghi differenti, in tanti modi diversi. Semplicemente, ci sono più cose da raccontare nei libri, al cinema e nei videogiochi: dai bombardamenti di Pearl Harbor alle lotte partigiane, dagli infidi sottomarini Nazisti che scorrazzavano nella manica alla soffitta polverosa di Anna Frank.

Lo stile grafico e il ritmo mitigano un po' la ferocia di certe ambientazioni, ma la guerra è sempre la guerra.

Yoan Fanise, però, non vuole dimenticare. Il game designer francese che ha regalato al mondo il commovente Valiant Hearts: The Great War, è convinto che il primo conflitto mondiale abbia ancora tante storie da tramandare. Dopo aver lasciato Ubisoft per fondare lo studio indipendente Digixart in quel di Montpellier, le tematiche della Grande Guerra hanno continuato a ronzargli per il capo. Tematiche che si sono poi concretizzate in 11-11 Memories Retold, un progetto nato sotto l'ala protettrice di Bandai Namco e che ha spiccato il volo grazie alla collaborazione con lo studio d'animazione Aardman Animations, celebre soprattutto per i suoi lavori in stop motion (la serie Wallace and Gromit su tutte).

Questa volta, però, la plastilina lascia il posto ad una tecnica nuova, che coniuga computer grafica alla tradizione pittorica francese: ispirandosi alle opere di autori impressionisti e post-impressionisti, da Monet a Van Gogh, i grafici di Digixart e Aardman Animations sono riusciti a infondere una scintilla di vita alle pennellate che definiscono il mondo di 11-11 Memories Retold. Fin dai primi trailer abbiamo capito di trovarci davanti ad un gioco dallo stile unico, un quadro in movimento capace di emozionare solamente con la forza delle sue immagini.

E l'emozione è appunto il motore primo di questa avventura, che nelle intenzioni di Fanise non vuole essere un gioco sulla guerra, ma bensì una storia di pace. I due protagonisti non scendono in battaglia per crivellare di proiettili i soldati nemici. Le motivazioni che li spingono ad agire sono ben diverse: Harry è un giovane canadese in cerca di avventura, che decide di attraversare l'oceano per documentare questo tragico evento attraverso la sua macchina fotografica; Kurt invece è un ingegnere tedesco, arruolatosi per cercare il figlio di cui si sono perse le tracce.

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Come in Valiant Hearts, quindi, avremo modo di seguire gli avvenimenti da due punti di vista differenti, dai due lati opposti del filo spinato. Una dualità ben rappresentata fin dal logo del titolo, con i due numeri che svettano statuari uno di fronte all'altro a racchiudere le sagome dei personaggi. Le vicende di Harry e Kurt sono destinate ad incrociarsi, e l'11 novembre del 1918, durante le ultime battute del conflitto, i due dovranno mettere alla prova la propria bandiera e le proprie certezze per affrontare la più grande decisione della loro vita.

11-11 Memories Retold è un gioco che vuole andare oltre l'intrattenimento, un'avventura fortemente incentrata sulla narrazione che metterà il giocatore di fronte a dilemmi morali e scelte difficili. Una produzione curata nei minimi particolari, accompagnata da una colonna sonora d'eccezione e impreziosita dal contributo di attori di fama internazionale. È infatti Elijah Wood a dare voce al fotografo canadese. Sebastian Koch, un attore tedesco famoso per Die Hard - è un buon giorno per morire e Danish Girl, presterà la voce e i lineamenti a Kurt.

La storia prosegue attraverso tutta una serie di colpi di scena dal sapore agrodolce.

Lo stile artistico rimane un aspetto centrale del titolo Digixart, è lo strumento che permette agli sviluppatori di far breccia fra il pubblico e di veicolare un messaggio, una storia, una verità. Attraverso i colori pastello gli autori hanno sì trovato un modo per risultare immediatamente riconoscibili, ma hanno anche compreso come certe immagini andassero comunque mitigate, in modo da far passare il messaggio senza sconvolgere eccessivamente lo spettatore.

Questo tono leggero, che non vuole provare ad essere adatto a tutti pur presentando contesti, battaglie e situazioni adatte solo ai più forti di spirito, lo si può notare anche in alcune scelte narrative che tendono a semplificare la situazione. A renderla sotto molti aspetti naif, escludendo in questo modo coloro che erano alla ricerca di un prodotto maturo. Di un gioco capace di raccontare e denunciare le atrocità della guerra, così da provare ad essere una sorta di monito per il futuro.

L'operazione di Bandai Namco rimane, comunque, lodevole e la speranza è che 11-11 Memories Retold sia in grado di toccare le corde giuste per essere un nuovo piccolo gioiello di Yoan Fanise. Non rimane che capire, controller alla mano, come questa storia verrà vissuta da noi giocatori.

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11-11: Memories Retold

PS4, Xbox One, PC

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Luca Forte

Contributor

Luca si divide tra la gestione del ruspante VG247.it e l'infestare Eurogamer con i suoi giudizi sui giochi sportivi, Civilization, Fire Emblem, Persona e Football Manager. Inviato d'assalto, si diverte a rovinare le anteprime video dei concorrenti di tutto il mondo in modo da fare sembrare le sue più belle.
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