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Halo Infinite sfrutta un anti-cheat proprietario chiamato Arbiter

Un nome particolarmente appropriato per l'anti-cheat di Halo Infinite.

I giochi multigiocatore competitivi sono da sempre piagati da cheater, e da sempre gli sviluppatori cercano di contrastare il più possibile questo fenomeno per poter rendere l'esperienza godibile per tutti.

Così come Call of Duty Warzone, che utilizza un suo anti-cheat di nome "Ricochet", anche Halo Infinite monta un anti-cheat proprietario dal nome particolarmente evocativo, specie per i fan della saga: Arbiter.

343 Industries ha rivelato che non ha rivelato (giochi di parole a parte) molto al pubblico riguardo l'anti-cheat perché "più dettagli forniamo riguardo i suoi sistemi e il suo funzionamento, più informazioni stiamo dando direttamente a chi sviluppa cheat e a chi ne fa uso. Vogliamo tenerlo il più segreto possibile per più tempo possibile".

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Ogni aspetto della strategia di anti-cheat si origina da queste cinque idee alla base: Prevenzione (che mira a ristrutturare il motore di gioco per rendere più difficile lo sviluppo dei cheat), Protezione (con Arbiter, per rendere sicura la build di gioco e i dati dei giocatori in partita), Rilevamento (per scovare i bari, tramite investigazioni dei report da parte dei giocatori, metodi automatizzati interni o telemetria di gioco), Rinforzo (per assicurare una punizione adeguata, se un account ban o hardware ban, ban temporaneo o permamente, ad esempio) e Miglioramento (per essere un anti-cheat all'avanguardia e al passo coi tempi).

Fonte: TweakTown