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Parlano i dev di ArmA III arrestati in Grecia

Trattati bene ma sperano di tornare presto a casa.

I due sviluppatori di ArmA III arrestati in Grecia hanno emesso un comunicato congiunto dalla prigione di Mytilene, la capitale dell'isola di Lesbo.

"Le condizioni sono dure, ma le persone che abbiamo incontrato ci trattano in modo giusto e corretto", si legge nella nota firmata Martin Pezlar e Ivan Buchta. "È tutto un'incomprensione completamente assurda che sarà senz'altro spiegata in tempi rapidi".

"Pensiamo sempre a voi, alle nostre famiglie; dovete restare calmi e non preoccuparvi per noi. Speriamo di rincontrarvi presto".

Bohemia ha voluto invece precisare che i due "erano in vacanza sull'isola" e le loro attività a Lesbo "non avevano nulla a che fare col loro lavoro su ArmA III negli ultimi due anni. Non sono entrati in aree militari. Non hanno fatto foto di oggetti militari da usare in ArmA III".

Inoltre, la versione dell'isola che rivedremo nel gioco sarà completamente diversa da quella reale. Lo shooter sarà ambientato nel 2035 e la conformazione del luogo è stata "pesantemente modificata per essere funzionale alla storia".

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Paolo Sirio

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Boxaro ma non troppo, sonaro a tratti con un occhio di riguardo per Nintendo, comprende ben presto che il mestiere del giornalista, filtrato per la passione dei videogiochi, ha tutto un altro sapore.

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