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Dune Spice Wars Provato: conquistiamo il deserto di Arrakis!

Siamo andati alla conquista di Arrakis e delle sue ricchezze per scoprire in anteprima il nuovo strategico di Funcom.

Un tempo era tradizione che dopo l’uscita di un film campione d’incassi al botteghino, arrivasse sulle varie piattaforme un gioco basato proprio su quell’esperienza cinematografica. Dai titoli più anonimi ai “must have” come il videogame di King Kong o quelli di Batman, è lunga la lista di tie-in.

Nel caso di Dune non era facile immaginare in quale modo il kolossal diretto da Denis Villeneuve potesse essere trasposto in un videogioco, visto il modo i cui vengono trattati i temi che affronta. Inaspettatamente, però, Shiro Games è riuscita a trasporre l’essenza di questo magnifico universo in chiave strategica, riuscendo in una difficile impresa.

Dune Spice Wars si presenta come un gestionale molto tradizionale ma divertente, anche per chi non sia affine a questa tipologia di videogiochi, che solitamente risultano essere complessi e snervanti viste le tantissime cose da fare e da gestire.

Dal suggestivo menu principale il giocatore può lanciarsi alla conquista di Arrakis e della sua preziosa spezia, potendo scegliere la propria fazione e, in seguito, due consiglieri. Ed è un piacere ritrovare i personaggi del film e vederli svolgere un ruolo chiave nella nostra campagna.

Classica, ma non scontata, è la presenza di bonus e di malus che, a seconda della selezione, modificano l’esperienza come la scelta della difficoltà e della grandezza della mappa, o ancora la possibilità di decidere quali fazioni incontrare o meno.

Il nostro avamposto principale può essere potenziato per aumentare il nostro potere sulle zone conquistate.

DUNE Spice Wars è molto intuitivo dal punto di vista gestionale. Fin da subito dobbiamo inviare i nostri esploratori alla ricerca di luoghi in cui è possibile estrarre la spezia, di città che controllano quel determinato territorio, di punti d’interesse da cui ricavare informazioni, e così via. Il nostro compito sarà annettere un centro abitato al nostro dominio, con la forza o con la diplomazia.

Dopo aver completato questa fase si potrà avviare la costruzione degli edifici più importanti per ottenere risorse, espandere e fortificare l’esercito o accrescere statistiche utili alla sfera politica. Ovviamente, per compiere tutto questo ci vorrà del tempo e il tempo in Dune Spice Wars è essenziale, proprio perché il nostro scopo è raccogliere quanta più spezia è possibile tramite le mietitrici a nostra disposizione, così da rispettare gli ordini imperiale ed effettuare le consegne per tempo.

Non sono però solamente le scadenze a preoccupare i giocatori in Dune Spice Wars perché il gioco ha un numero abbastanza ampio di eventi casuali, anche in base alla difficoltà scelta, con cui fare i conti per non subire conseguenze che danneggerebbero la nostra egemonia. Dalle tempeste di sabbia agli attacchi dei Fremen, passando per gli scontri con le altre fazioni fino ad arrivare al temuto Shai-Hulud, l’iconico verme gigante del deserto che tenterà di distruggere le mietitrici all’opera sui campi di spezia, sono molti gli imprevisti che ci si troverà ad affrontare.

Insomma, il mondo di Dune si presenta davvero ostico, mettendo il giocatore in difficoltà ogni qualvolta sarà possibile farlo e creando un livello di sfida davvero interessante per coloro che vogliano mettersi alla prova, accettandone però le conseguenze.

Ogni città conquistata può avere le proprie truppe per difendersi da eventuali assalti.

Se da un lato bisogna affrontare le minacce naturali o di natura planetaria, dal punto di vista politico bisognerà mantenere alto il morale della popolazione per mantenere i voti e quindi avere una maggiore influenza. È stato quindi stimolante trovare nuovi modi con cui approcciarsi alle altre fazioni presenti nel gioco, traendo così benefici per il commercio. Oppure scoprire città già occupate e prenderne possesso per indebolire le casate rivali.

Mantenere il controllo non richiede solo diplomazia ma anche astuzia, furbizia e superiorità strategica. In ogni periodo di tempo potremo reclutare un agente infiltrato per guadagnare un bonus sulla conoscenza degli avversari. Indebolirli dall’interno e scoprire la posizione di altre città sotto il loro controllo è una meccanica interessante, ma lo è ancor di più quella del Consiglio.

In questo caso, ogni volta che il gioco ci avvertirà dovremo partecipare ad una seduta in cui votare per un determinato procedimento che porterà vantaggi o svantaggi. Con la nostra casata potremmo sia appoggiare il volere collettivo che opporci ad esso, perdendo però in tal caso dei punti diplomazia.

Raggiunto un certo livello di egemonia potremo ampliare la nostra base con nuovi edifici e qui ci siamo trovati davanti a un nuovo ostacolo, ossia i costi, mediamente alti rispetto alle nostre entrate, che pure ci sembravano buone visto il numero abbastanza alto di colonie e strutture a nostra disposizione.

La mappa è davvero dettagliata e mostra man mano tutte le zone scoperte con eventuali punti di interesse.

Un’altra problematica è quella legata al modo in cui questo titolo si pone nei confronti del giocatore. Infatti, per quanto si sforzi di essere intuitivo, Dune Spice Wars si è dimostrato criptico in alcune sue meccaniche, una fra tutte proprio quella del Consiglio. Non vi è una reale spiegazione legata al modo in cui la votazione si svolge, né a come guadagnare e spendere i consensi.

Dune Spice Wars nel complesso è un’esperienza divertente e interessante, che dimostra la bravura di Shiro Games nello sviluppo di titoli gestionali. Il modo in cui gli sviluppatori sono riusciti a trasporre il film in uno strategico, rispettando sia l’opera cinematografica che quella letteraria, è senz’altro molto piacevole. Restano però da apportare alcune migliorie alla fruibilità del gioco e siamo curiosi di vedere se gli sviluppatori riusciranno a smussare i pochi spigoli che abbiamo riscontrato nel corso della nostra prova.