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L'avvocato di Epic Games commenta le cause legate a Fortnite: "nessuno può possedere un passo di danza"

Dale Cendali sui casi di 2 Milly, del Backpack Kid e non solo.

Come forse saprete negli ultimi mesi Fortnite è stato colpito da alcune cause legali indubbiamente curiose. Sia il rapper 2 Milly che il ragazzino noto come "Backpack Kid" hanno deciso di fare causa ad Epic Games per delle emote "rubate".

Si tratta di casi delicati su cui pochi hanno ragionato chiaramente a livello legale. Il legale di Epic Games, Dale Cendali, come riportato da The Hollywood Reporter, mette in questo senso le cose in chiaro:

"La causa del querelante è fondamentalmente in contrasto con i principi della libertà di parola dato che tenta di imporre una disposizione e quindi limitare l'espressione creativa rivendicando diritti che non esistono nella legge. Nessuno può possedere un passo di danza. La legge sul copyright è chiara nell'affermare che i passi individuali di danza e la semplice routine di danza non sono protette dal copyright ma sono blocchi costitutivi della libera espressione e in quanto tali sono pubblici per coreografi, ballerini e pubblico, che possono usarli e goderne".

L'avvocato è chiaro: non si può fare causa partendo da una emote, non si può pretendere di avere i diritti di un passo di danza dato che la legge sul copyright semplicemente non lo prevede.

La causa va comunque tenuta d'occhio perché potrebbe fare scuola in un ambito molto importante per l'industria dell'intrattenimento. Cosa pensate delle dichiarazioni dell'avvocato di Epic Games e delle cause legate alle emote di Fortnite?