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La polizia indiana continua a perseguitare i giocatori di PUBG: arrestati dieci studenti

Gli studenti erano così concentrati da non accorgersi dell'arrivo delle forze dell'ordine.

Come siamo a conoscenza il governo indiano di Gujarat ha iniziato una vera e propria guerra a PUBG Mobile, accusato di promuovere la violenza sopratutto nei ragazzi più giovani. La notizia è emersa durante la giornata di ieri, qui trovate l'articolo con tutti i dettagli, e oggi già abbiamo le prime "vittime".

Come riportato da The Verge, la polizia indiana ha arrestato dieci studenti universitari dopo essere stati sorpresi a giocare a PlayerUnknown's Battlegrounds su dispositivi mobile. Tuttavia questa spiacevole faccenda si è conclusa con dei risvolti positivi, visto che i ragazzi sono stati rilasciati tutti quanti su cauzione.

Gli studenti erano apparentemente "così assorti" nel gioco che non hanno nemmeno notato che la polizia che si stava avvicinando per arrestarli, così almeno ha dichiarato un agente ai media locali. PUBG è ancora legale nel resto dell'india, ma il Gujarat l'ha descritto come "un demone in ogni casa".

Il mese scorso, la casa madre di PUBG, Bluehole, ha rilasciato una dichiarazione ai media locali indiani per rispondere alle preoccupazioni, dicendo:

"Riteniamo che sia estremamente importante per noi essere membri responsabili dell'ecosistema del gioco. A tal fine, lavoriamo costantemente e continueremo a lavorare con ... genitori, educatori e organismi governativi e ascoltiamo i loro feedback su ciò che possiamo fare."

Cosa ne pensate di tutto questo?