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The Last of Us Parte II parla Laura Bailey tra personaggi femminili sessualizzati e il progresso nei videogiochi

C'è ancora molto lavoro da fare per la voce di Abby.

Il ruolo di Laura Bailey nei panni di Abby in The Last Of Us Parte II le ha fruttato il premio per la migliore interpretazione ai The Game Awards 2020. Ora, in un'intervista sul podcast Good Game Nice Try, Bailey ha parlato di quanto in passato fossero rari i ruoli "pienamente realizzati" per le donne quando ha iniziato la sua carriera di doppiaggio e di come da allora l'industria dei videogiochi sia migliorata.

Durante l'intervista, Bailey ricorda una conversazione che ha avuto con il collega doppiatore Troy Baker circa dieci anni fa. La doppiatrice stava dicendo di "quanto fosse frustrante in questo settore in quel momento essere una donna e avere ruoli importanti così rari", ha spiegato. "Era difficile per lui capire perché, per lui era sempre stato un dato di fatto l'interpretare sempre un certo tipo di ruoli. Ma io sono sempre stata la moglie o la spalla, o la ragazza da salvare".

Bailey ha interpretato in particolare una donna, Rayne, in BloodRayne, che ha debuttato nel lontano 2002. L'attrice ha notato che sebbene Rayne fosse un personaggio forte, anche lei non poteva evitare di essere sessualizzata. "Rayne era paragonata ad una modella di Playboy", ha ricordato ai conduttori del podcast. "Gran parte dei rumori che faceva, come succhiare il sangue, sembravano sessuali. Proprio come Lara Croft: amavo quei giochi, ma Lara era super sessualizzata".

"Vedere la progressione solo nell'ultimo decennio della quantità di ruoli offerti alle donne è stato piuttosto fenomenale", ha aggiunto. "Abby ed Ellie sono dei personaggi fantastici perché possono essere umani".

Fonte: Gamespot