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Call of Duty: Modern Warfare 2

Tutto quello che c'è da sapere sul multiplayer online.

Incredibile il livello di hype generato da Modern Warfare 2. Già dalla presentazione losangelina allo scorso E3 mi ritrovai attorniato da giornalisti con espressioni da bestie infoiate, bava alla bocca, tremore convulso alle mani e un'insana voglia di saperne di più (tra questi c'era Eldacar, per la cronaca). Ci sarebbe da sorriderne se non fosse che tali elevate aspettative sono maledettamente fondate. La situazione, ragazzi, è in realtà parecchio semplice: Infinity Ward ha creato una particolare alchimia con Call of Duty 4, riuscendo a conquistare inequivocabilmente il cuore dei giocatori e meritando in tal modo il plauso di critica e pubblico. A questo punto il problema, se così possiamo definirlo, era quello di arricchire la formula con nuovi ingredienti senza snaturarne l'aroma. L'operazione, superfluo ribadirlo, sembra già da ora preannunciare il successo.

Modern Warfare 2 ci riporta pertanto sul fronte della guerra in salsa fantapolitica, con scenari quali America Latina, Russia e Afghanistan, tutte splendidamente ricreate e credibili non solo nel versante estetico ma anche nell'atmosfera dei campi di battaglia. In questo, il team di IW ha già saputo dar prova del proprio talento, con buona pace dei detrattori di eventi scriptati e formule "guidate".

La modalità in singolo ci vedrà perciò impegnati in un'intensa avventura dal taglio squisitamente cinematografico, anche se per una cospicua parte della platea videoludica ciò costituirà ancora una volta giusto un interessante allenamento in vista della guerriglia online tra i clan.

Il livello grafico non si discosta troppo dall'episodio precedente, ma non mancano pennellate di notevole fattura.

Sarà pertanto la componente multigiocatore il vero fiore all'occhiello di questo inedito capitolo della serie, in cui caos e adrenalina sposeranno il tatticismo e le strategie dei giocatori più smaliziati. Tenendo bene in mente la solida impalcatura dell'episodio precedente, il lavoro dello sviluppatore sembra essere stato quello di gratificare il giocatore e spingerlo ancora una volta a dare il meglio di sé in vista di eventuali ricompense e più o meno rapide scalate al ranking.

Avanzare nella graduatoria consentirà l'immediato sblocco di significative abilità, le quali ci daranno modo di attuare tipologie d'attacco via via più efficaci ed elaborate. L'intero set di abilità può essere personalizzato a discrezione del giocatore, che potrà così procedere secondo le proprie personalissime metodologie e sviluppare la classe di appartenenza nel modo che più gli sarà congeniale.

Ogni nostra prodezza in battaglia verrà premiata in base a diversi fattori, passiamo dalle uccisioni multiple (come sempre evidenziate istantaneamente sullo schermo insieme al relativo punteggio) ad esecuzioni a sangue freddo, come quella che ci vede lanciare un coltello a distanza ravvicinata proprio tra gli occhi di un avversario. Le opzioni relative alla personalizzazione sono molteplici, proprio con lo scopo di favorire quel grado di immedesimazione (e di integrazione che si crea nei clan più solidi) grazie al quale il giocatore si sente davvero coinvolto e assorbito dall'intera esperienza.

La struttura delle location, sicuramente più aperta e complessa di quelle precedenti, dovrebbe consentire approcci ragionati e al tempo stesso votati all'azione più sfrenata. Ci saranno quindi occasioni per attendere placidamente l'incedere del nemico per freddarlo con un headshot, o correre a perdifiato (a proposito, splendido come da prassi il senso di velocità negli spostamenti) attraverso le linee avversarie ad le armi spianate.

Ottimo il set di personalizzazione offerto al giocatore, che potrà agilmente salvare il tutto a propria discrezione.

I neofiti non sembrano essere stati tagliati fuori dalla ovvia "gerarchia" che si creerà nelle sfide online: tra le abilità primarie sarà possibile selezionare Copycat, attraverso la quale avremo modo di assumere la medesima classe dell'avversario che per tre volte ci ha fatto secchi. Ciò comporterà ovviamente l'acquisizione automatica di tutti i suoi benefici, in modo da ridurre lo svantaggio e competere grosso modo allo stesso livello.

Sono piccole chicche, che però sintetizzano a dovere l'impegno e le riflessioni adottate in sede di compilazione del codice. È roba che solo l'esperienza ti consente di implementare senza sminuire o stravolgere quanto di buono fatto in precedenza. Le sempre ben accette limature nell'interfaccia e nella navigazione tra i menu rappresentano infine le tante pennellate a livello di design che non possono mancare in un sequel d'eccezione come questo. Non ci resta che attendere il prossimo novembre per saggiare in maniera definitiva l'ennesima fatica di Infinity Ward. Le premesse per concretizzare le speranze dei fan in ogni parte del globo ci sono davvero tutte.

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Dario Tomaselli

Contributor

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