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Steelrising | Recensione - l'Angelo della Morte danza fra le strade di Parigi

Da Nicolas Flamel alla presa della Bastiglia, ecco la Rivoluzione Francese come non l'avete mai vista!

Stiamo vivendo, si sa, l'epoca d'oro del genere soulslike: From Software ha sancito l'inizio di un'era che al momento non sembra conoscere declino e che ci ha regalato, nel corso degli anni, produzioni dalle idee e qualità altalenanti.

Ecco quindi arrivare Steelrising, il nuovo titolo dalla scuderia di Spiders. Le preoccupazioni c'erano e non poche, alla luce di un curriculum non proprio eccellente della software house in campo di videogiochi improntati all'azione; eppure, Steelrising è riuscito a colpirci in positivo sotto più di un aspetto.

Steelrising combina elementi storici ad altri puramente fantastici, come lo steampunk e l'alchimia. Protagonista del gioco è Aegis, una ballerina meccanica donata alla regina Maria Antonietta d'Asburgo come personale guardia del corpo: l'automa possiede abilità uniche, tra cui il senno e il dono della parola e verrà mandata in missione dalla regnante nel tentativo di scoprire cosa sia accaduto al regno di Francia, caduto sotto il giogo delle inquietanti macchinazioni di suo marito, Re Luigi XVI.

La situazione, ovviamente, sarà ben più grave di quanto la donna potesse anche solo immaginare: al prezzo di un folle e incontrollato bagno di sangue, la nazione è stata messa a ferro e fuoco da un inarrestabile esercito di automi, con lo scopo di fermare gli Stati Generali e sradicare ogni pericoloso elemento rivoluzionario e sovversivo. Scopo di Aegis sarà quindi quello di porre fine al piano del monarca e dell'oscura figura alle sue spalle, vera artefice dell'avvento delle macchine assassine.

Prima di cominciare l'avventura, il giocatore potrà personalizzare l'aspetto di Aegis.

Non volendo scendere troppo nei dettagli per non rischiar di rovinare la sorpresa agli interessati, vi assicuriamo che gli appassionati della storia francese e del periodo della Rivoluzione troveranno pane per i propri denti.

L'accuratezza storica è, ovviamente, assai limitata, in quanto si parla di una vera e propria linea temporale alternativa; eppure, anche senza essere grandi esperti si noterà la cura posta dagli sviluppatori nell'ispirarsi agli eventi reali del nostro mondo, per adattarli a situazioni alternative in cui molti personaggi si troveranno ad agire e interagire fra loro in modi a dir poco affascinanti.

Anche per quanto riguarda l'attenzione posta nel riprodurre i volti dei diversi protagonisti storici della rivoluzione, il lavoro svolto è davvero apprezzabile e questo nonostante la relativa povertà grafica dei modelli umani. D'altro canto, fortunatamente, l'aspetto di Aegis e di tutti gli altri automi risulterà di gran lunga più dettagliato.

Considerando il setting della storia, un doppiaggio in lingua francese sarebbe stato più che benvenuto; purtroppo, probabilmente anche alla luce di una produzione dal budget nella media, si è preferito veicolare tempo e risorse su altro, optando quindi per la classica (ma comunque ottima) recitazione in lingua inglese, con una leggera inflessione e alcune esclamazioni, parole e nomi in francese. È anche presente una buona localizzazione di sottotitoli e menu in lingua italiana.

Steelrising non si fa remore a mostrare gli orrori della guerra e della violenza, pur se in chiave fantastorica.

Prima d'addentrarci ulteriormente nell'analisi del gioco vi è un elemento forse secondario ma che ci preme davvero evidenziare, relativo a quanti passi avanti abbia fatto in questi anni la casa di sviluppo dietro Steelrising: nata con titoli prettamente narrativi e rea d'aver sfornato incubi videoludici dalle ottime idee e atroce esecuzione come Bound by Flame e The Technomancer, Spiders non ha però mai smesso di sperimentare, mettersi in gioco e puntare sempre più in alto... ed è lodevole il fatto che in otto anni e senza chissà quale disponibilità economica alle spalle, sia giunta a sviluppare un titolo solido e (strano a dirsi, visti i precedenti! ndr) divertente come Steelrising.

Per quanto riguarda il gameplay nel suo complesso, Steelrising è il classico Action RPG con elementi soulslike che abbiamo imparato ad amare (o odiare) nel corso degli ultimi anni. Fortunatamente Spiders non si è limitata a copiare e incollare gli elementi tipici del genere, ma li ha reinterpretati alla luce del setting della storia e delle caratteristiche peculiari dell'automa protagonista.

Sconfiggendo nemici, Aegis potrà accumulare essenza animica e utilizzarla per alimentare le Vestali, ovvero dei macchinari sparsi per tutto il regno, in grado di riparare e potenziare le sue componenti.

Il giocatore ha a disposizione più di un asso nella manica per fronteggiare la minaccia delle macchine assassine: nel corso dell'avventura si potranno recuperare oltre 40 armi diverse e divise in 8 categorie tra cui mazze, ventagli, catene e doppie lame; pur se in numero limitato, sono presenti anche armi da fuoco per colpire gli avversari da una distanza maggiore.

Nonostante diversi limiti grafici e qualche problema d'illuminazione, i dialoghi risultano sempre assai interessanti e ben scritti.

Ogni arma dispone di un moveset standard, un attacco pesante, che può essere caricato per infliggere danni maggiori e una mossa speciale, come ad esempio l'infusione elementale, la possiblità di deflettere i colpi avversari o una mossa unica e molto potente.

Oltre all'equipaggiamento offensivo, è possibile modificare l'abbigliamento di Aegis con svariati set di “armature”, che oltre a essere uno più bello dell'altro, forniranno difese ed effetti diversi. Questi ultimi però, a differenza delle armi, non potranno essere potenziati consumando essenza animica e risorse per aumentarne l'efficienza.

Per ottenere un'ulteriore personalizzazione della build, saranno equipaggiabili fino a quattro “moduli” che, in modo simile alle rune di Bloodborne, attivano effetti passivi diversi e più o meno efficaci in base al livello del modulo.

Ultima, ma non meno importante, è la presenza di un'ampia gamma di oggetti consumabili, in grado di aumentare le difese di Aegis o infliggere danni di varia natura ai nemici. Onestamente abbiamo trovato l'acquisto e impiego degli oggetti monouso al limite del gamebreaking, alla luce del loro basso costo d'acquisto, la facile reperibilità e la possibilità di portare con sé fino a 99 unità di ciascuno: con il giusto (e nemmeno troppo impegnativo) farming di essenza animica, è letteralmente possibile sconfiggere ogni singolo boss di Steelrising utilizzando esclusivamente i consumabili.

Il design degli automi è senza dubbio uno dei maggiori punti di forza di Steelrising.

Non è qualcosa che riteniamo un vero e proprio difetto, dato che non va a danneggiare l'esperienza di chi semplicemente potrà scegliere di non farlo, ma si tratta comunque di una grave svista nel bilanciamento di gioco.

Controller alla mano, Steelrising richiede un paio d'ore d'assestamento per abituarsi allo strano modo di muoversi e attaccare dei nemici che, in quanto automi dalle fogge bizzarre, spesso presentano movimenti erratici, improvvisi e anche poco leggibili. Abbiamo scoperto con non poco dispiacere l'assenza di combo tra attacchi leggeri e pesanti e avremmo gradito l'inserimento di una mossa “trick” nel caso di un cambio d'arma al volo, per rendere più armonico il fluire dei colpi durante le battaglie.

Abbiamo notato che Steelrising risulta estremamente più piacevole (e facile) da giocare nel caso si equipaggino armi leggere e veloci, come artigli o ventagli, proprio alla luce di un bilanciamente non sempre ottimale degli output di danni ricevuti e subiti.

Inoltre, nel corso della nostra partita abbiamo scelto di sacrificare la bellezza di buona parte delle skill più luccicanti e spettacolari a favore della pura e semplice praticità: un'arma con a disposizione la mossa speciale Scudo (o, meglio ancora, Contrattacco) sarà sempre migliore rispetto alle altre e permetterà combinazioni a dir poco esplosive con le abilità passive dei Moduli, tra moltiplicatore dei danni, cure automatiche e l'estrema facilità d'immobilizzazione di qualsivoglia avversario ci si parerà davanti.

Essendo un automa, Aegis non incontrerà le simpatie di tutti.

Parlando di questi ultimi, siamo rimasti positivamente colpiti dal loro design ricercato, sia per quanto riguarda i nemici comuni che i Titani, ovvero i boss di trama. I nomi, l'aspetto e la simbologia dietro il loro modo di muoversi e attaccare sono ottimi tanto quanto la cura riposta nel ricreare i vari livelli del gioco: tuttavia, a mancare in entrambi i casi è stata l'esperienza degli sviluppatori, visto come a parte la loro estetica, combattimenti ed esplorazione non risulteranno mai particolarmente complessi, tecnici o anche solo stimolanti.

Per venire incontro ai videogiocatori meno abili o semplicemente alla ricerca di un'avventura meno impegnativa, Steelrising offre una Modalità Assistita che permette di regolare a propria discrezione alcuni parametri, come la quantità di danni subiti, il consumo di autonomia e il recupero automatico dell'essenza animica in caso di morte. Per ovvio che possa essere, bisogna tenere però a mente che attivando questa modalità non sarà possibile ottenere i trofei e gli obiettivi di gioco relativi al livello di difficoltà.

Come già accennato, comunque, Steelrising non presenta una sfida particolarmente ostica all'interno del panorama videoludico dei soulslike. Anche senza puntare al minmaxing certosino, esplorazione e combattimenti fluiranno in modo piuttosto scorrevole e, anzi, pur apprezzando che almeno per una volta un soulslike “derivativo” non si faccia fregio di una difficoltà artificiosa per dimostrare il proprio valore agli occhi degli appassionati, abbiamo riscontrato una facilità eccessiva delle battaglie con i boss, specialmente nel caso della battaglia finale. Un peccato, vista la cura investita nel differenziarli e renderli tutti unici e a loro modo iconici.

L'avventura di Aegis sarà suddivisa in missioni principali e secondarie, queste ultime legate alle richieste dei diversi personaggi che incontreremo nel corso della storia. Sono presenti anche compiti extra, in cui si potranno esaudire richieste per alcuni cittadini, che però saranno ben nascosti e nemmeno troppo interessanti.

Alcuni scontri, anche piuttosto avanzati, si sono rivelati un po' troppo facili rispetto alla difficoltà generale dell'esplorazione che li precedeva.

La durata di una campagna si aggira intorno alla decina d'ore, ma può considerevolmente aumentare, persino raddoppiare nel caso si punti a un'esplorazione minuziosa dei livelli e al completamento delle varie attività opzionali. Una volta sconfitti alcuni nemici di trama, infatti, Aegis otterrà nuove abilità, utili sia in combattimento che per raggiungere nuove zone durante l'esplorazione.

Nella build di gioco da noi provata non era presente la modalità Nuova Partita +, che però dovrebbe arrivare in un secondo momento. Lo stesso dicasi per il contenuto aggiuntivo I Segreti di Cagliostro, espansione di cui si sa ancora poco o nulla, ma che potrebbe gettar luce su un personaggio tanto centrale, quanto enigmatico per gli eventi del gioco.

Steelrising è un titolo con un'ottima idea alla base, in grado di costruire una storia originale basandosi su miti, fatti e personaggi del nostro mondo; se vissuta con il giusto coinvolgimento, non escludiamo che la storia possa anche risultare commovente in più di una scena, soprattutto grazie al doppiaggio particolarmente sentito di alcuni personaggi.

Con una lieve malinconia in cuore non possiamo che ammettere, per l'ennesima volta, di trovarci davanti a un progetto di questa casa di sviluppo che avrebbe meritato molto più budget ed esperienza, per tenere il passo a un concept intrigante e piuttosto ambizioso.

Aegis può equipaggiare fino a due armi diverse e quattro pezzi di abbigliamento protettivo.

Ciò che conta davvero, comunque, è che Spiders continui a far tesoro delle proprie esperienze e migliorare. Dopo il discreto Greedfall e questo più che buono Steelrising, aspetteremo con grande interesse cosa ci riserveranno i futuri lavori di questa software house.

Steelrising non è il miglior soulslike del mercato ma con il suo design accattivante e le tante idee originali (non tutte, purtroppo, realizzate in modo efficace) si è rivelato un gioco divertente e di buona fattura. Indubbiamente, il miglior titolo mai sviluppato da Spiders.

7 / 10