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La Regina dei Sussurri è la migliore campagna di Destiny

Alcune considerazioni in attesa della recensione.

"La Regina dei Sussurri è una delle pubblicazioni più ambiziose cui abbiamo mai lavorato". Queste le parole che Robbie Stevens, l'Assistant Game Director, ha pronunciato nel ViDoc pubblicato da Bungie poco prima dell'uscita ufficiale della nuova espansione di Destiny 2.

Sono parole dal sapore di dejavù ma, a onor del vero, di contenuti qualitativamente di spessore ne abbiamo visti negli anni: basti pensare a Il Re Dei Corrotti o a I Rinnegati, senza alcun dubbio le espansioni migliori di Destiny e Destiny 2.

Il fatto che questi due contenuti risalgano rispettivamente al 2015 e 2018 denota però anche come il team di sviluppo non sia mai riuscito a mantenere una significativa costanza nella produzione. Al netto di ciò, però, le premesse per l'ultima fatica di Bungie erano positive e la community ha dimostrato il suo interesse con oltre un milione di preorder, che per un gioco al suo ottavo di vita è un dato significativo.

Molto importante è stata anche la decisione di rinviare l'uscita dell'espansione, incidendo così non soltanto sulla durata della Stagione dei Perduti ma andando ad anche a spostare, per la prima volta, l'inizio di un nuovo Anno in gioco dall'autunno alla (quasi) primavera. Bisogna ammetterlo, Bungie non avrebbe potuto prendere una decisione migliore.

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Destiny 2: La Regina dei Sussurri introduce tutta una serie di contenuti e novità che ci stanno piacevolmente sorprendendo, oltre a rifinire opportunamente anche parte di quanto era già presente. Di tutto ciò però ne parleremo in maniera più approfondita in sede di recensione, che non tarderà ad arrivare. Per il momento però vorremmo soffermarci su una componente che ha saputo colpirci in maniera particolare: la campagna.

Si è discusso a lungo nel corso degli anni di come sarebbe dovuta essere strutturata una campagna in un gioco come Destiny, questo chiaramente per via della sua natura ibrida RPG. Le libertà o i paletti che generalmente incidono su una campagna in un gioco come Doom, difficilmente si potrebbero applicare allo sparatutto Bungie, dove bisogna tenere conto di tutta una serie di attività corali e di libertà esplorative che rischiano di far distogliere l'attenzione dal filone narrativo principale.

Lo studio di Bellevue ha sperimentato davvero parecchio nel corso delle tante espansioni pubblicate, talvolta con risultati molto positivi, come le vicende di Uldren e le cacce ai Baroni, che facevano leva sul desiderio di vendetta del giocatore; altre invece con risultati quantomeno discutibili, basti pensare alla storia di Ombre dal Profondo, alle volte dimenticabile.

Si è ipotizzato anche che il problema risiedesse nella breve durata delle missioni principali e, per quanto parzialmente veritiero, non vale più con le ultime uscite, visto che grazie al sistema stagionale è presente sempre un buon numero di attività di contorno che arricchiscono il racconto e forniscono al giocatore degli obbiettivi aggiuntivi.

Savathun è la minaccia principale che i guardiani dovranno affrontare nella nuova espansione.

La verità, molto probabilmente, è che una campagna di qualità, in un titolo come Destiny, è data da tutta una serie di fattori, che proprio in quest'espansione si possono trovare, quasi come un rarissimo allineamento planetario. Lo vogliamo dire senza girarci troppo attorno: la campagna de La Regina dei Sussurri è la migliore presente in Destiny.

Bungie è finalmente riuscita a raccogliere i frutti di ciò che iniziò a seminare quando aveva capito di voler fare le cose per bene. C'è voluto un po', questo è vero, ma l'attesa è totalmente valsa la pena, e le prospettive per lo sviluppo (e la conseguente chiusura) della saga della Luce e dell'Oscurità, sono ottime.

Innanzitutto è bello vedere come tutti personaggi introdotti durante le Stagioni come Caiatl, Osiride e Mara Sov, interagiscano sempre più frequentemente tra loro, non più come se la loro presenza sia occasionale, bensì parte integrante di questo dinamico universo narrativo.

Questo senza contare il peso di Savathun, un nome ormai che sentiamo da tanti anni e che finalmente ha assunto realmente delle sembianze fisiche, palesato i suoi obiettivi e ostacolato i Guardiani con ogni mezzo possibile. Bungie ha sempre avuto un legame speciale con l'Alveare, a cui sono state dedicate le storie migliori e il cui background ha una profondità notevolmente maggiore rispetto a quello ad esempio dei Cabal.

La novità più rilevante è la presenza dell'Alveare Lucente, capace di sfruttare i benefici della Luce.

Con la Regina dei Sussurri questo raggiunge il suo apice, con tutta una serie di eventi che aggiungono elementi incredibilmente affascinanti e che riescono a catturare completamente il giocatore. Il livello di maturità toccato da questo nuovo capitolo poche altre volte era stato sfiorato negli ultimi sette anni, e mai in maniera così tanto convincente.

Al netto degli ottimi ritmi del racconto e di una gestione della narrazione quasi senza sbavature, a far davvero la differenza questa volta è stata la qualità delle missioni da un punto di vista puramente del gameplay. Le otto missioni che compongono la storia principale sono state una più avvincente dell'altra.

Persino quella iniziale, che solitamente rappresenta una piatta introduzione ai nuovi eventi, questa volta ha coinvolto i Guardiani in una sequenza di circa trenta minuti colmi d'azione e senza quasi momenti morti. E da qui in poi tutto va migliorando, il che la dice lunga.

Ci siamo trovati ad affrontare boss in combattimenti ben strutturati, ambientazioni molto variegate tra gli ampi spazi della superficie e i claustrofobici corridoi nel sottosuolo, con pochi passaggi volti unicamente ad allungare il brodo e con un ottimo equilibrio tra racconto e azione. La sensazione è che questa campagna si sarebbe potuta giocare anche al di fuori del contesto ruolistico, come un vecchio Halo per intenderci, e sarebbe stata un'esperienza ugualmente godibile.

La campagna de La Regina dei Sussurri aggiunge importanti tasselli alla lore di Destiny.

Come ciliegina sulla torta poi vi è la modalità leggendaria, che permette di giocare le stesse missioni della campagna ma con qualche malus in più, livello di potere bloccato e una sfida per il giocatore parecchio interessante.

Al netto di un bilanciamento qui non perfetto, visto che è più facile affrontare in solitaria le missioni a questo livello di difficoltà che non con una squadra, ancora una volta ci sono tornate in mente le nottate passate su Halo 3 in leggendaria, magari con qualche bel teschio attivo. Nei confini degli sparatutto, difficilmente potrebbe esistere un complimento migliore.

La Regina dei Sussurri non sarà un'espansione perfetta, dobbiamo ancora esplorare in maniera adeguata alcuni aspetti e ci sarà comunque tempo per discuterne in maniera approfondita durante la recensione, per il momento però non possiamo che dirci piacevolmente stupiti davanti a quella che è a tutti gli effetti la migliore campagna di Destiny.