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Vince Zampella, capo di Respawn, sostiene i diritti delle persone transgender nonostante il silenzio di EA

Vince Zampella attraverso Twitter sostiene i diritti.

Respawn Entertainment è uno degli studi più importanti all'interno di EA. I creatori di Titanfall, Apex Legends e Star Wars Jedi Fallen Order si sono guadagnati la reputazione di eccellente sviluppatore.

Parte del successo è dovuto anche alla figura di Vince Zampella, che ha anche fondato Infinity Ward e che ora dirige e coordina i suddetti giochi. Zampella è una delle grandi personalità del settore, quindi le sue parole sui diritti delle persone transgender che ora vengono discussi nell'industria dei videogiochi non sono passate inosservate.

"I diritti delle persone transgender sono diritti umani. E' così semplice. Respawn è cresciuta secondo i principi di diversità, uguaglianza e inclusione e si sforza di sostenere tali valori. Cerchiamo di essere persone migliori", ha commentato Zampella su Twitter.

Tutto questo arriva sulla scia di un incontro presso EA sulle questioni LGBTQ + guidato dal Direttore di EA Asha George e dal COO di EA Studios Kate Kellogg, secondo un report. In questo incontro è stato commentato che EA non si sarebbe schierata su questioni come i diritti delle persone transgender e il diritto all'aborto. Zampella però ha voluto rendere pubblica la sua opinione a riguardo.

A sostegno del capo di Respawn si è aggiunta anche Lyndsay Pearson, vicepresidente creativa del franchise di The Sims presso Maxis: "I diritti delle donne sono diritti umani. I diritti delle persone transgender sono diritti umani. Maxis e The Sims apprezzano la diversità, l'uguaglianza e l'inclusione al nostro interno e ci sforziamo di dar vita a tutto ciò attraverso i nostri team e il nostro lavoro. Non siete soli".

Siamo entrati nel periodo del Pride Month e moltissime società videoludiche stanno supportando le varie iniziative. Microsoft ad esempio ha deciso di offrire a titolo gratuito Tell Me Why, oltre ad altre attività e fondi che verranno devoluti presso organizzazioni no profit.

Fonte: Kotaku